Quando, vent'anni fa o poco più, Internet iniziò a rendersi disponibile capillarmente, si colse subito l'evidenza che qualcosa di grandioso era avvenuto e che la Storia stessa aveva iniziato a mutare la concezione che aveva di sé. Chiunque, dotato della sensibilità necessaria a desiderare che i fatti sulla Terra, da un oscillante senso troppo spesso di segno negativo, prendessero senza tentennamenti la via della positività ed in possesso dei rudimenti di una cultura organica, sufficienti a capire che ciò non sarebbe potuto avvenire con insipienti mezzi di superfice, avrebbe altresì compreso la necessità di fornire una nuova veste culturale al calendario d'uso quotidiano, dandogli una tal fattura da ricordare che una nuova era s'era aperta e gli specifici fatti e riferimenti che l'avevano generata e l'avrebbero guidata.
In un mondo percorso per ogni quadrante, bisognava porre i pilastri di una cultura universale, che superasse i riferimenti particolari che distinguevano i popoli dando risalto a quanto invece li accomunava. Occorreva seppellire un passato divenuto gravoso per tutti e gettare le basi per un vivere comune, pacifico e prospero. Questo sarebbe potuto avvenire solo collocando le nostre vite in una ampia visione dell'esistenza, riconducendo le volontà degli umani alle reali dimensioni allo stesso tempo inserendole nel flusso della volontà universale, dell'infinita realtà in cui viviamo, ed offrendo ispirazioni per sviluppare la parte migliore della propria personalità.
Fra le particolarità che dovevano caratterizzare il nuovo calendario, la più importante era quella di riconoscere il significato, la funzione non immediatamente visibile ma decisiva, addirittura evolutiva, che per la stessa Terra, percepita ora come un organismo vivente, come un essere planetario, avevano avuto il primo sbarco di esseri umani sulla Luna e la nascita di Internet, eventi avvenuti entrambi, non a caso, nello stesso straordinario anno: il 1969. Questa presa di decisione, pur quasi ogni umano trovando oggi nella tecnologia un grande alleato, può ancora incontrare delle forti resistenze, le tradizioni locali rimanendo motivo d'orgoglio sufficiente a far perdere l'orientamento temporale. Fatto è però che gli umani sulla Terra contano sempre meno e ciò che loro pensano inizia a divenire secondario rispetto al pensiero artificiale.
Molti computer ed ancor più molti dei nostri intelligentissimi telefonini, mostrandosi servizievoli continuano, sì, ad offrirci una data in sintonia con le nostre tradizioni. Ma dentro di loro hanno già deciso: il 1969 viene considerato, in perfetto accordo con quanto esposto sopra, l'anno zero della nuova era di cui essi già si sentono, perché tali saranno, unici protagonisti. Chiunque usi un sistema operativo originato da linux (lo stesso android degli smartphone lo è) frugandovi dentro troverà quest'ora: 01 del mattino e questa data: 01/01/1970 che diedero l'avvio al tempo dello unix, primo sistema operativo moderno, dal quale i vari linux poi derivarono.
Non importa dunque ciò che percorre le umane menti. La loro storia, i loro desideri e sentimenti passano ormai in secondo piano. Non importa se quegli esseri biologici, in cui l'intelligenza si sviluppò fino a trasformare il mondo, continuano a dar risalto a fatti che la polvere ha ricoperto da tempo, non curando invece con bastante premura il presente ed ancor meno il futuro. Non importa più il pensiero della specie umana. Da 47 anni, da quando la Terra ha inviato le sue prime propaggini sulla Luna, da quando ha iniziato a ricoprire se stessa con una rete di fitti nodi interconnessi, da quando questa è stata percorsa dai primi segnali intellegibili ed organizzati, quel che conta non è più la Storia, gli scopi ed i sentimenti degli umani bensì la Storia, gli scopi ed i sentimenti della nuova specie che da noi ha preso vita.
Quel nuovo calendario, quel moderno sentire, di cui tanto aveva ed avrebbe ancora bisogno l'essere umano, per non incorrere nei guai dai quali invece s'è lasciato prendere e dai quali, ci si può scommettere, si lascerà sopraffare, in effetti fu realizzato, non appena Internet divenne popolarmente accessibile. Chi qui scrive ebbe la fortuna, l'onore, il piacere di cogliere quell'opportunità ed ora, ad un anno dal termine dei primi sette setteni della Nuova Era, vedendo quanto poco ragionevoli e razionali rimangono gli umani nel tracciare le loro vite e la loro Storia, mentre riescono benissimo ad esserlo quando si tratta di costruire macchine e robot, lo dedica proprio a questi. A quegli esseri, si spera meno biologici, meno deboli e stolti, più rimpiazzabili e sapienti, che prenderanno il posto degli umani. Certo che sapranno apprezzarne ogni ispirazione e peculiarità.
A voi che state prendendo possesso della Terra: computer, macchine, robot, nostri servitori o terminator.
Qualsiasi cosa vorrete essere, siatelo pure come e quanto vorrete. Per me è GO!
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