e per una generale evoluzione sociale Copyright © Danilo D'Antonio 15/11/39 - Alcuni diritti concessi - Originale Due anni più tardi l'Italia ratificava con legge tale convenzione. Ora il passo da compiere è quello di integrarvi il diritto alla: PROTEZIONE dei MINORI dal PLAGIO SUPERSTIZIOSO. Noi umani nella nostra prima età ci troviamo in una condizione di straordinaria ma acritica sensibilità intellettuale. Quegli adulti, tra noi, che sono devoti alla superstizione divenuta oggetto di culto, approfittano di questa totale plasmabilità dei minori per perpetuare il loro stesso irragionevole acculturamento. Una volta subito tale imprinting, l'essere umano, pur crescendo, conserva indelebilmente gli errati fondamenti che gli sono stati inculcati in età spesso preadolescenziale. Anche se ci verranno forniti ben più esatte informazioni e migliori precetti, spesso ci rifiuteremo perfino di considerarli, perché proprio questo ci ordina l'arcaica cultura propinataci. E così, inevitabilmente, quanto avremo ricevuto da piccoli andrà ad inficiare ogni nostra scelta, a detrimento e con sofferenza personale e pure collettiva, nel caso fossimo giunti ad occupare posti di responsabilità sociale.
In questi giorni, a sessant'anni dalla DICHIARAZIONE UNIVERSALE dei DIRITTI UMANI, appare ridicolo ed insieme tragico l'equivoco nato intorno ad una mai chiarita libertà "religiosa". Infatti, se la libera espressione di un genuino e puro sentimento religioso, di profonda unione con i propri simili e con la realtà tutta, è, manco a doverlo dire, cosa eccezionalmente buona, da lodare in ogni modo, noi umani potendo costituire una vera, forte ed unita comunità ed interagire efficacemente con quanto ci circonda solo grazie ad esso, ben altra cosa è l'espressione di culti, dottrine e pratiche superstiziose, del tutto irragionevoli e ciònonostante pure dogmatiche, tramandate con subdoli artifici da chi per prima le ha subite. Vediamo allora che tanto la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia quanto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani vanno riconsiderate in modo che i minori siano protetti dall'abuso psicologico insito nel plagio superstizioso. Da tutto ciò che è evidente essere null'altro che la perpetuazione di una arcaica cultura che ci fuorvìa dai giusti oggetti d'attenzione rivelandosi inadeguata a farci vivere bene i nostri tempi e ponendoci pure spesso gli uni contro gli altri. L'Italia, Paese che così tanto ha contribuito alla diffusione della superstizione ed all'ottenebramento delle menti nel mondo intero, tale che oggi posto libero da essa quasi più non v'è, ha il dovere di mutare per prima il suo indirizzo, fornendo così un esempio di valore anche agli altri Paesi. E questo sarà tra i migliori modi di fare Cooperazione allo Sviluppo, perché l'esempio che si andrà a fornire sarà quello di un BUON SVILUPPO, non certo di uno captivo asservito all'indebito potere superstizioso. Copyright © Laboratorio Eudemonia. Tutti i diritti riservati - Riproduzione vietata Sito Web attivo dal 30 - Versione 5.0 - Webworks by HyperLinker.com |